lunedì 28 dicembre 2009

Ancora una...

Immagino non vi sarà facile immaginarvi un serial killer che odia le festività. Siamo mostri, no?
Ma il fatto è che io non odio la festività in sè! Ciò che fanno vedere nei film, nei libri: quelle idee di festività sembrano molto belle e piacevoli e rilassanti, ma sono proprio questo: solo idee!
Il Natale dal mio punto di vista? La festa del consumismo.
Regali, cenoni, fatica... ma a che pro? Si passa del tempo in famiglia, certo, ma posso ottenere lo stesso divertimento o anche di più in altri modi.
Cielo, tra di voi magari c'è chi fa la paternale a me, ma durante le feste provate davvero a capire cosa provate nei riguardi della festività! La maggior parte della gente si limita a chiacchierare del più e del meno ingozzandosi come solo gli umani riescono a fare. Ho visto perfino dei neonati mangiare in un solo pasto una quantità di cibo che di certo sarebbe stata la gioia di qualche adulto o mamma o bambino dell'Africa. E quel neonato faceva 4 pasti al giorno, tutti di quella portata!
E voi religiosi, voi che andate in chiesa o in qualsiasi altro luogo atto alla fede (dato che questo discorso può essere portato all'attenzione anche degli ebrei e dei musulmani e di tutti gli altri credenti); voi che assiduamente frequentate questi luoghi di culto: ma da quanto tempo non sentite davvero la fede dentro di voi?
Sapete, io ci sono andato, qualche settimana fa. Sono entrato in una anonima chiesa della mia città; una scelta a caso, e ho seguito una messa.
Il motivo per cui ci sono andato? Studio.
Studio di cosa? Studio di voi, miserabili! Come gli psicologi, i giudici, i giornalisti oseranno studiare me se mai verrò catturato, allora io studio voi.
Cosa ho scoperto nei miei studi? Oh, sedetevi e tenetevi bene, perchè la cosa non vi piacerà. Macchine, ecco cosa siete!
Gli uomini non sono altro che macchine! Cosa vi spinge ad andare in chiesa e ripetere tutte le preghiere in maniera meccanica? Potrai anche credere, esserne convinto, ma il motivo per cui vai è pura abitudine!
Ormai sai a memoria ogni preghiera, ogni parte della messa: non assapori più quelle parole, non inserisci più una pausa tra una frase ed un'altra, non cerchi di scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Solo, come una macchina, ripeti e attendi la fine...
Io sono un mostro? Chi mi giudica? Voi?
Spiacente, le macchine non hanno il diritto di giudicare!

lunedì 16 novembre 2009

Ciak, si gira!

Avete mai osservato i camerieri? No, non osservato immaginandovi come starebbe bene quella biondina nuda nel vostro letto, porci!
Intendo osservato minuziosamente; studiato.
I camerieri: stanno ore ed ore a servire ai tavoli senza riposo, senza concedersi un attimo di tregua portanol'arrosto al tavolo 2, la pizza al 4, il conto al 6.
Poi riportano indietro l'arrosto dal 2: troppo cotto!
"Ehi, la mozzarella avevo detto di bufala!" vi urla dietro quello del 4 mentre il tipo del 9 vi tocca il culo e gli occhi dei liceali al 7 si fissano si vostri seni.
Sapete cosa distingue i buoni camerieri dai cattivi?
Il sorriso.
Faticano, sudano, sopportano e contemporaneamente hanno anche una vita a cui pensare, sapete? No, perchè talvolta si può pensare che gli altri non l'abbiano, non pensino, non esistano, siano solo frutto del nostro Io.
Beh, io vivo; io penso; io esisto! E voi? No, perchè se voi lo fate, allora state certi che lo fanno anche loro.
Eppure, nonostante tutto ciò, tu alzi la mano e chiami "Signorina?" e la cameriera si rivolge a te subito sorridendo. L'espressione di stanchezza e tristezza subito scompare. Ma fate la vostra richiesta e poi continuate a guardarla: non appena volge lo sguardo quella espressione afflitta torna già.
E' una brava cameriera: finge!
Anni fa vivevo in un condominio. Nell'appartamento accanto al mio vivea questa giovane ragazza spagnola. Lavorava come cameriera per pagarsi gli studi. La vedevo raramente: orari diversi.
Una notte rincasai alle due e la trovai nel pianerottolo intenta a fumarsi una sigaretta; gli occhi arrossati dal pianto, le guance scavate dalle lacrime.
"Ciao" le dissi.
Leì abbozzo un sorriso. Ormai le doveva venire naturale, spontaneo, come ad un automa "-ao"
La superai e giunsi fino alla mia porta, inserii la chiave nella toppa. Poi mi voltai a guardarla.
"Scusa, ma.... c'è qualcosa che posso fare?"
Per qualche attimo ci fu silenzio e immobilità. Sorrise nuovamente, poi, d'improvviso, mi si gettò addosso e cominciò a piangermi sulla spalla: un pianto lungo, ininterrotto, profondo e doloroso.
Qualche minuto dopo stavamo facendo l'amore nel suo letto e credo non lo dimenticherò mai. Quei sapori, gli odori, le sensazioni, i gemiti, le luci; tutto vive ancora in me come fosse ora.
Ma soprattutto vive ancora in me quel lungo sorriso che mi rivolse poco prima di addormentarsi: il primo sincero da chissà quanto tempo.
La mattina dopo mi risvegliai solo. Al suo posto, un biglietto:
"Sono andata a lezione. Grazie per stanotte e scusa."
Tania"
Tania... Dunque quello era il suo nome. Mi sovvenne solo allora che non ne avevo idea e che probabilmente lei non aveva idea del mio.
Quel pomeriggio traslocai e non la vidi mai più.
Da allora lascio sempre la mancia ai buoni camerieri.
Ho il cancro: sorrido!
Mi ha mollato: sorrido!
E' morto: sorrido!
Dategli la mancia, stronzi!

domenica 1 novembre 2009

Tu chiamale, se vuoi....

Capitato per caso a passeggiare in periferia nella serata.
Strana sensazione. Ciò che vedevo era in parte apocalittico: supermercati vuoti, strade e marciapiedi deserti, parcheggi senza auto, silenzio, alti edifici di fronte a me.
La periferia, quel magico mondo in cui piccole casette con giardino vivono di fianco a grandi gallerie e grattacieli, primi coloni di quello che presto sarà un nuovo centro di vita. Ipermercati, indicazioni per le autostrade, le fermate degli autobus e una piccola casetta di mattoni rossi.
Da quanto tempo sarà lì? Chissà, forse da una settantina d'anni. Magari il proprietario l'ha costruita con le sue stesse mani.
Le strade illuminate dalle luci giallastre si riflettono sulle macchina sparute e sull'asfalto. Per quanto innaturale, il paesaggio mi piace, mi lascia un qualcosa di sublime. Una sensazione di trasformazione, di novità che sempre ricerchiamo nella vita per non cadere nella noia.
Riguardo la casetta di mattoni rossi, le sue imposte di legno chiuse sulle finestre. Dentro è buio.
Si, l'ambiente è piacevole: speriamo rimanga così.
Poi sono tornato sulla mia strada, superando le ruspe di un cantiere.... Speriamo rimanga così...

mercoledì 21 ottobre 2009

Sensazioni

Ultimamente sono stato abbastanza depresso... Poca voglia di alzarmi al mattino, poca voglia di vivere durante il giorno.
Stavo mettendomi ad organizzare il mio prossimo omicidio, quando oggi, improvvisamente, sembro aver ritrovato la pace.
Mi ero dimenticato di quanto fosse bello l'Inverno.
Pomeriggio rumoroso, io desideroso di pace e silenzio. Sono uscito all'aria aperta, lasciando che il freddo vento sferzasse sul mio volto, senza far nulla per evitarlo. Ho osservato le nubi grigie rotolarsi su stesse al di sopra dei tetti delle case del centro e ho goduto del fischio del vento tra i vicoli...
Speriamo che duri

domenica 4 ottobre 2009

Tonight is THE NIGHT!

"Tonight is THE NIGHT!"
No, no, non cominciate a chiamare i vostri cari dicendo di rincasare subito. Non è quella notte, non per me. Forse per altri...
Con questa frase iniziano le prime due stagioni di Dexter. Con questa frase voglio iniziare una antologia dei serial killer.
Il dizionario De Mauro recita:
"Serial Killer: pluriomicida che agisce sempre con le stesse modalità, compiendo crimini spinto da pulsioni patologiche"
Beh, potrei quasi sentirmi offeso. Per un serial killer, essere se stesso è molto di più.
E' cercare originalità, provare piacere, soddisfare un bisogno...
Che vuol dire che agisce sempre con le stesse modalità? Forse Erzsebet Bathory uccideva tutte le vittime nello stesso modo? Forse destinava allo stesso luogo tutti i corpi una volta finito il lavoro?
E poi "compiendo crimini spinto da pulsioni patologiche" oh, no, questa proprio non posso sentirla... Pulsioni patologiche? Mi rendo conto che potrei sconvolgere qualcuno, ma vi rendete conto che chiamate pulsioni patologiche quella che per altri è arte?
Ok, calma... Facciamo così: ve lo spiego io cosa è un killer seriale.
Iniziamo col dire che non c'è, evidentemente, una setta degli assassini come sempre si trova nei giochi di ruolo. Nessun meeting, nessuna grigliata estiva, nessun falò sulla spiaggia. Noi non ci conosciamo.
In secondo luogo, ogni serial killer è spinto da diversi motivi. C'è chi lo fa semplicemente perchè in determinati momenti soccombe alla follia ed è quindi particolarmente violento ed indisciplinato con le sue vittime; ci sono coloro che sentono di avere una missione divina; coloro a cui piace uccidere per l'ebbrezza dell'inseguimento, del sangue, di potenza o anche per correre il rischio. Potrei citare molti altri gruppi, ma mi limiterò ad inserire quello a cui appartengo io: quelli che uccidono sistematicamente senza un perchè.
Ogni tanto me lo chiedo. Se qualcuno dovesse mai chiedermi conto di tutti i miei assassini cosa potrei rispondere? "Mi piace la carne umana"?
Io non so perchè uccido, sento solo il richiamo, sento di doverlo fare. Non nego che mi piace sentire gli ultimi batti di un cuore che si sta fermando, il sangue scivolare sulla pelle... Tuttavia non godo nel provare dolore negli altri, ma anzi mi assicuro che la vittima sia ancora addormentata. Non lo faccio per desiderio di onnipotenza nè per appagare un istinto animale, poichè altrimenti non sarei così metodico nel mio lavoro. Semplicemente lo faccio!
Inoltre, non credo che si possa provare un vero piacere nell'uccidere qualcuno. O, per farlo, devi mantenerlo a lungo in vita. Vedete, uccidere è questione di attimi: il piacere passa subito, a meno che non si voglia torturare la vittima a lungo.
Un attimo prima sta bene; un attimo dopo la sua carotide è tagliata; pochi istanti ancora ed il cuore si ferma...

"Dall'inferno.
Mr Lusk,
Signore
vi mando metà del rene che ho preso da una donna l'ho conservato per voi l'altro pezzo l'ho fritto e l'ho mangiato era molto buono. Potrei mandarvi il coltello insanguinato con cui l'ho tolto se solo aspettate ancora un po'
firmato
Prendetemi se ci riuscite Signor Lusk "

martedì 29 settembre 2009

Due sere su due

Nessuno farebbe statistiche su numeri così piccoli.
Due sere di seguito non sono assolutamente accettabili per fare statistiche o supposizioni!
Due sere su due. Diamine, perfino un bambino direbbe "Vedi come va domani!"
Già, ma due sere su due cosa?
Due sere su due mi sdraio nel mio letto ed improvvisamente mi chiedo cosa voglia significare tutto ciò.
Un cazzo di spermatozoo feconda un ovulo ed eccoti lì che cominci ad esser umano. "Oh, guarda, sono un maschietto!". Poi nasci, cresci...
"Mangia le verdure che ti fanno bene!"
"Amico, avresti una sigaretta?"
"Stronzo, il portafoglio!"
Mangi, dormi, cresci, ami, scopi, invecchi, muori...
E in tutto ciò in alcuni istanti ti fermi, tra una azione ed un'altra. Tra una occupazione che ti impegna ed un'altra ti blocchi. "Ma perchè cazzo lo faccio?". Poi guardi lo spago affianco a te, una cintura, una cima della barca... Cazzo, sarebbe così facile!
E così in questa seconda sera ecco che mi rialzo dal letto e scrivo...
Per cosa viviamo?
Per viver come animali, senza pensare ad altro? Cielo, la vita degli uomini è troppo lontana da ciò e difficilmente potrà riavvicinarvisi!
Per viver senza pensare, solo vivere? E perchè mai la natura mi fa pensare, allora? Eh, enorme donna dal busto ritto a Capo di Buona Speranza? (chi mi coglie la citazione, giuro di non mangiarlo a colazione)
Viviamo forse per volare più in alto degli altri? Talvolta credo sia questa la verità. Altre volte sento il dolore che provoca lo sferzare del vento sulle mie ali; l'acqua trasformarsi in ghiaccio sulle mie penne da gabbiano, quando volo davvero troppo in alto...
Merda, cosa cazzo stiamo a fare qui?

"Sulle labbra, nelle orecchie e nel cuore ancora risuonavano i versi appena letti del mio mentore C.B. ed allora mi sembrò di capire! Allora mi sembrò di afferrare il senso della vita!
Pensate a quale peccato sarebbe se tutto il creato esistesse senza che alcuno potesse mirarlo, ammirarlo e farne poesia!"

lunedì 28 settembre 2009

Infinito

Silenzio... Calma... Pace... Lentezza...
La vita va vissuta in silenzio...
Un luogo chiuso, un lungo corridoio con fioche luci gialle. Nessun rumore, nulla si muove.
Cosa fate voialtri?
Vi adeguate?
Rallentate forse ogni vostro movimento, fino quasi a renderlo impercettibile? Vi muovete come i gechi sulle pareti prima di afferrare e divorare la loro preda? Spesso è per questo che mi muovo, in quel modo; ma non sempre!
In ogni caso, anche quegli impercettibili movimenti possono turbare il tutto.
E se si è con qualcuno... come lo inquietate muovendovi così lentamente, attendendo che l'eco della sua domanda si sia spenta nella notte prima di rispondere con voce lenta, bassa, trascinata...

sabato 18 luglio 2009

I'm back

Ehilà, stronzi infami frocetti succhiacazzi!
Vi sono mancato, vero?
Sì, ormai non potete più fare a meno di me.
"Dov'è finito il nostro amato killer?" Già, dov'è finito?
Tra poco comincerete a mandarmi per posta pezzi di cadaveri per rendermi tutto più facile. Magari mi manderete pezzi di voi stessi...
Slurp, succulenti...
Beh, passiamo ai fatti.
Sapete quale è la cosa più seccante nell'essere uno come me? Che io uccido, ma per non farmi scoprire non posso uccidere chi voglio.
Un coglione prov a derubarmi? Non posso ucciderlo.
Uno stronzo fa l'arrogante? Non posso ucciderlo.
E' una vita di merda, cazzo!
Prendete ieri... camminavo tranquillo per strada quando passo affianco ad un signore sui cinquanta che discute con un vucumprà. Grida, non riesce a calmarsi, insiste nel dire che non vuole nulla, di non tartassarlo...
Già, perchè ti sta dando noia, vero?
Ti ha solo chiesto qualcosa per mangiare, stronzo; qualcosa da spedire alla sua famiglia.
Hai un culo immane, caro signor cinquantenne. Non posso ucciderti. Sei salvo.
O almeno lo sei per ora, visto che so dove abiti...

martedì 30 giugno 2009

Gli oggetti

Mi fanno incazzare, è questa la verità!
Loro stanno lì, fermi immobili. Non gliene fotte un cazzo di quello che gli succede intorno!
Tu li guardi. Sicuramente sei ansioso o nervoso o triste e loro stanno lì immobili. Se potessero sorriderebbero. Viene voglia di prenderli tutti, scagliarli contro i muri e fracassarli. Raccogliere ogni singolo oggetto di vetro e osservarlo finire in frantumi e poi calpestare ogni scheggia. Non dovrebbe rimanerne nulla!
In verità.... questa è invidia.
Loro non possono essere tristi o addolorati o nervosi. Sono oggetti!
Si, forse la loro vita potrebbe essere un po' noiosa... Ma del resto credo lo sia anche quella di molti animali, eppure chi di noi non ha mai invidiato i gatti per come trascorrono la loro vita?
E allora lasciatemi invidiare gli oggetti!
Essere lì, eterni, immutabili, incuranti di ciò che accade intorno.... Sì, però sarebbe noioso, forse.
Ma a tutto c'è una soluzione: potendo scegliere che oggetto essere, sceglierei senza dubbio una stilografica, la stilografica di uno scrittore. Vedrei ogni giorno l'arte prodotta da chi mi tiene in pugno e contribuirei io stessa a quest'arte!
Anzi no. Un'armonica!
Sì, un'armonica a bocca suonata da una bella ragazza. Sapete, una di quelle ragazze che si vedono nei film nelle campagne americane. Una bella bionda, poco meno di 30 anni, bel corpo, faccia non troppo delicata. Così bella da attirare gli sguardi di tutti, così fiera da rifiutare tutti. Io invece, io potrei ogni giorno toccare le sue labbra, anzi, sarebbe lei a desiderarlo! Baciarla e produrre musica allo stesso tempo! E le coccole che mi farebbe dopo ogni suonata, lucidandomi e pulendomi...
Oh, che vita!

venerdì 26 giugno 2009

Morte

"Prima o poi tutti dobbiamo morire, per cui aver paura morire è stupido. Inoltre, dolersi per la sorte d'altri è anch'esso stupido: se costoro stanno male o son morti non possiamo far nulla per cambiare la loro condizione; se di loro non abbiamo notizie, non ha senso preoccuparsi perchè o si ricade nel caso precedente o stanno bene."
Sapete chi ha detto quelle frasi? Io. Le dico io ogni fottuta volta che sto per uccidere qualcuno. Le dico ogni volta che ho quel breve istante di esitazione prima di commettere l'irreparabile. Per un attimo penso alle famiglie e agli amici della mia vittima.
Io non so perchè uccido. Sì, lo ammetto: forse sono malato. O forse no... del resto voi sapete forse perchè vivete, mangiate, dormite, respirate?
Beh, io non so perchè uccido, non so perchè mangio la carne umana, ma so che è buona. Tuttavia prima di uccidere ogni vittima penso sempre al dolore che potrei provocare a chi conosce il prossimo spuntino.
Poi li mando al diavolo. "Se sono così stupidi da provare dolore, che lo provino pure e poi vadano al diavolo!".
A volte diciamo delle cose tanto per dire, in situazioni troppo distanti dal vivere il problema.
Ma quando poi accade vicino noi.
Quando perdiamo un amico, un familiare, un conoscente... quando muore un mito... allora non crediamo che il mondo possa andare ancora avanti. Noi viviamo il nostro dolore e le nostre tristezze e assurdamente fuori va tutto come sempre. I ragazzi vanno a scuola, gli adulti a lavoro, le coppie scopano, qualcuno se la fa con una puttana, tutto va avanti...
Così anche oggi...
Mi sono alzato presto stamane. Il computer era accesso. Mi sono avvicinato, ho aperto la homepage (ciò che dovevo fare nn sono cazzi vostri) e ho scoperto della morte di Michael.
Cazzo!
Ci sono rimasto. Volevate sapere come si sente un serial killer di fronte la morte? Forse adesso state cominciando a capirlo. Non che fossi un suo fan sfegatato, ma ha fatto davvero opere grandiose e non me ne fotte un cazzo delle sue accuse. Sono "pubblicizzate" dagli stessi stronzi che non si fanno scrupoli a fotografare un morente intubato all'ospedale o a filmare la salma condotta all'elicottero. Fottetevi!
Ascolto le sue canzoni da tutto il giorno e ho passato la mattina a sentire un vuoto dentro...
Ecco cosa è la morte. Non credo sia negativa per chi la vive.
Ma la morte è una brutta cosa... per chi resta vivo.

martedì 16 giugno 2009

Dolore

Lasciate che vi dica una cosa.
A noi piace il dolore. Sì, a noi piace soffrire, anzi no, no, no. Noi GODIAMO nel soffrire. Sì, perchè soffrire ci rende forti, ci rende speciali, ci rende eroi!
Un uomo che non soffre è come se non ha mai vissuto, mentre gli altri mostrano con orgoglio le proprie cicatrici e si sfidano per vedere chi ne ha di più.
Molti di voi penseranno che questi pensieri provengano dalla mia mente malata, dalla mente di uno psicopatico omicida.
Lo ammetto. Spesso mi rigiro nel letto cercando di addormentarmi, ma il sonno non viene e la mia mente vaga lontano. Pensa a qualche bella ragazza che mi farei, pensa ad amici lontani o morti, pensa a quanto è triste il mondo, pensa al fatto che sia un bene fare a pezzi le proprie vittime, altrimenti avrei gli incubi e vedrei sempre qualcuno nascosto tra le ombre della stanza. E poi... pensa al dolore.
Sì, io sono certamente malato secondo i vostri canoni, ma non credo che i miei pensieri a riguardo siano una prerogativa di menti "malate" o anormali.
Un auto ci investe e scappa via. Doppia frattura alla tibia, un mese col gesso in cui potremo lamentarci di quel bastardo.
Una malattia lunga e dolorosa e potremo dire a tutti che nessuno può capire quanto soffriamo oppure ci lamenteremo di altri, esclamando "Anch'io soffro, ma non lo dò a vedere!" (quanta ipocrisia in questa frase)!
Siamo in giro con gli amici quando un gruppo ci blocca. Magari sono ubriachi, ma sono tanti e grossi. E noi soffriamo, soffriamo dalle nostre ferite sanguinanti e ci rialziamo sempre. Incassiamo ogni colpo con orgoglio e poi ci rimettiamo in piedi. Magari poi muoriamo. Ma siamo eroi!
Ma ciò che trovo ancor più buffo di tutto ciò, amici miei, è che tutto ciò non accade mai. Va sempre a finire che ci lamentiamo e vantiamo di dolori davvero deboli e molti scappano quando capita una occasione per provare vero dolore.
Eppure la nostra mente immagina tutto ciò. O almeno la mia.
Sono forse malato?

"Non sai che ognuno di noi ha la pretesa di soffrire molto più degli altri?" (H. De Balzac)

giovedì 4 giugno 2009

Storia

Stavo per mettere un altro annuncio su internet, quando scoprii che un mio "collega" tedesco era stato arrestato proprio per questo.
Mi spaventai e decisi di non riprovare. Tuttavia, qualche settimana dopo il desiderio di altra carne divenne irresistibile e decisi di prendere la macchina e fare un giro. Mi spostai per ore ed ore, lasciando molte città dietro di me. Poi entrai in un centro mai visitato prima, lasciai la macchina e presi a camminare a piedi, osservando la gente intorno a me.
Per cosa viviamo? Qualcuno di voi lo sa? Qualcuno di voi è riuscito a non porsi mai una domanda a riguardo in tutta la sua vita?
Una ragazza cerco di rimorchiarmi e fu allora che lo feci. La portai in macchina, lo facemmo lì e poi riuscii a convincerla a prendere una pillola dicendo che era droga, ma in realtà le rifilai un sonnifero che avevo per puro caso in macchina.
Fu così che tutto successe.
Devo dire che anche quella volta ucciderla e farla a pezzi mi provocò un certo disgusto all'inizio, ma ormai ho ucciso troppe vittime per provarne ancora così tanto.
Se volete sapere cosa provo quando uccido... Beh, solo un filo d'incertezza subito prima di commettere l'irreparabile e poi più nulla quando è commesso. Come voi tutti dietro le vostre scrivanie. Provate forse emozioni?

martedì 2 giugno 2009

Risposte

Ho dovuto pensare parecchio a cosa rispondervi.
La lettera di Tania mi ha fatto in un certo senso piacere, ma è ovvio che ciò che chiede non si potrà mai fare. Senza dubbio ha già ricevuto la visita della polizia a casa, a meno che non sia stata tanto brava da non lasciar tracce.
I commenti lasciati da quello sconosciuto, invece, all'inizio mi hanno generato rabbia. Non so perchè, del resto so bene cosa la gente pensa di quelli come me, eppure la rabbia è ciò che ho provato all'inizio. Poi mi sono calmato e sono diventato indifferente a ciò.
Ebbene, preparatevi, voi che mi amate e voi che mi odiate, perchè sto per raccontarvi come tutto ebbe inizio.
Vi ho già raccontato di quella volta in cui sentii per la prima volta il desiderio di provare la carne umana e di come rimasi affascinato da quella goccia di sangue caduta sul piano della mia cucina.
Dopo quel giorno rimasi a pensare alla faccenda per circa due settimane. Del resto, sono umano anche io e la cosa mi faceva paura.
Dopo questo periodo, una sera in cui ero strafatto di rum, mi sedetti davanti il computer e misi un annuncio su internet. Il web è vasto e per la polizia è difficile trovare annunci del genere, ma chi lo cerca lo trova e se questi ha un po' di esperienza col computer può decodificarlo e comprenderlo e rispondere.
E così accadde. Un giovane studente d'informatica mi rispose. Disse che anche lui era curioso di provare la carne umana e che vivere o morire non gli faceva alcuna differenza. Ci mettemmo d'accordo per incontrarci tre settimane dopo e lo facemmo a casa mia.
All'inizio ci fu un po' d'imbarazzo, come del resto penso provano tutti coloro che vanno ad un appuntamento al buio per la prima volta. Alla fine fu lui a prendere l'iniziativa: prese la siringa con la morfina e se la iniettò, poi insistette finchè non gli tagliai la gamba con una mannaia. Lui era seduto e quasi non sentiva dolore grazie alla morfina, ma io ebbi notevoli difficoltà a compiere un simile gesto. Ricordo ancora le lacrime che uscirono dai miei occhi ed il rimorso, il desiderio di non averlo fatto. Ma non si poteva certo tornare indietro.
Tagliai la gamba in pezzi più piccoli e ne feci delle bistecche. Quando ci sedemmo per mangiare, al primo boccone provai nausea, ma lui sembrava soddisfatto. Ignoro se la sua tranuillità era dovuta alla forza d'animo o alla droga, ma riuscì a trasmetterla anche a me e dopo i primi bocconi che riuscivo a malapena ad ingoiare e non rigettare, cominciai a provare giusto per ciò. Lui morì qualche ora dopo e dovetti sventrare il suo cadavere e farlo a pezzetti per poterlo conservare. In realtà di nuovo, questo mi causo un po' di nausea, ma riuscii a scacciarla.
Mi cibai di lui per circa due mesi. Il suo corpo l'ho sepolto in un bosco e adesso "dal suo corpo in putrefazione nascono dei fiori e lui è con loro. Questa è l'eternità!"

lunedì 25 maggio 2009

Home sweet home

Voglio parlarvi di casa mia.
Finchè non ve ne avrò parlato non riuscirete ad immaginarmi camminare in questi locali. Tuttavia, non posso che parlarvi di una piccola parte di casa mia, ovviamente.
Posso dirvi che è una casetta di campagna, una casa con architettura moderna circondata da un ampio e bel giardino. Il colore predominante è bianco, almeno nella parte visibile.
Ho già aiutato fin troppo i detective della polizia, quindi dovrò smettere di darvi dettagli sulla casa, almeno sulla parte visibile.
Nascosta in una delle stanze c'è una botola che mi consente di accedere alla parte sotteranea, una parte ovviamente non dichiarata. Di lavori abusivi in Italia ce ne sono tanti...
Il piano inferiore è grande la metà del piano terra. La scala che scende è in pietra, ma la stanza in cui termina è interamente ricoperta di pannelli di plastica, separati dal muro di e dal soffitto da uno spesso strato di polistirolo.
Qui è dove tutto si svolge....
Sto camminando per la stanza 7 metri per 7 accarezzando il muro di plastica. Al centro della stanza, sotto un potente neon, c'è un letto di metallo saldamente inchiodato al pavimento; al momento è ricoperto con un lenzuolo sporco di sangue. Devo ancora fare il bucato, perdonatemi.
Circa un metro più in là c'è il tavolo con tutti i miei strumenti: dai bisturi alle mannaie.
Addossato al muro, in direzione dei piedi del letto c'è un tavolo da lavoro con numerosi utensili che servono per verificare la purezza della vittima.
Come per fare sesso con una prostituta, per fare i cannibali ci si deve tutelare. Fortunatamente solo una volta ho dovuto rilasciare una persona (aveva l'AIDS) ma per fortuna non era ancora troppo tardi e se adesso questa persona leggerà questo blog forse potrebbe ricordarsi di quella notte di cui non ha memoria e potrebbe comprendere cosa stava per accaderle.
Infine, per completare il giro turistico, alla sinistra della porta (ed anche alla sinistra del letto) trovano posto un freezer orizzontale ed un frigo.
Il contenuto lo lascio indovinare a voi...
Benvenuti a casa mia. Prego, sedetevi pure su quel letto, sdraiatevi pure se preferite e non badate a quelle cinghie di cuoio che penzolano dai lati.
Volete qualcosa da bere? Del buon vino, magari? O forse una spremuta d'arance rosse?

domenica 24 maggio 2009

Mi sono sempre piaciuti i fuochi

Non il fuoco in generale, come energia incontrollabile e paurosa, ma il fuoco controllato.
Mi piace osservare la brace pulsante nel cumulo racchiuso tra le pietre ed inspirare quel fumo che sa di carne e cenere, pregustando il pasto.
E' così che mi piace iniziare: una birra, un fuoco, la carne ad arrostire e del rock leggero di sottofondo accompagnato dal testo sussurrato dalle mie labbra.
Piace anche a voi, no?

E mentre sorseggio questa birra dalla bottiglia lascio che le guance della mia ultima vittima cuociano sul fuoco.
Lo dirò subito, così che amici, parenti e polizia smettano di cercarlo. Si tratta di tale Giovanni Bolen. L'ho trovato che vagava per i vicoli deserti di Trento. Domani provvederò a farvi avere la sua testa, ma per il resto del corpo temo dovrete aspettare. Ci vuole del tempo per mangiarlo tutto.

mercoledì 20 maggio 2009

Il sabato del villaggio

Sto mangiando una mela. Buona, succosa....
Ho appena finito di preparare il tutto e presto andrò a caccia, perciò vi prego di scusarmi se nel weekend sarò un po' occupato. Vi farò ancora compagnia nei prossimi giorni, ma non sabato e forse neanche domenica. Tuttavia, per gli amanti dell'horror, per i miei fan, per gli imitatori e per la polizia, vi aggiornerò non appena avrò completato il lavoro.
Adesso vi prego di scusarmi, ma devo pensare ad una strategia. Ogni piano va ben preparato e ripassato più volte.
A domani, amici miei

lunedì 18 maggio 2009

Sono ancora qui

Vi sono mancato?
Si, sto parlando con voi, feccia del mondo! Parlo con voi che qui, nell'anonimato andate a spulciare il blog di un serial killer sperando vi riveli qualcosa delle sue vittime o del suo mestiere.
Immagino già le ochette strillare nei corridoi di scuola: «Oh, chissà cosa scriverà oggi, mi mette tanta paura» Si, ma poi ci vieni a leggere, vero puttana?
E tu, stupido adolescente maschio che ridi davanti lo schermo. Credi forse di essere immune da ciò? Tu che ti atteggi ad esser forte, che dici a tutti che non vedi l'ora che io riveli qualcosa delle mie vittime... Ma ai tuoi genitori lo hai detto che leggi questo blog? No, eh?
Codardi, ipocriti, schifosi lerciosi avanzi di fogna!
Come dite? Si, anche io sono molto di tutto ciò, ma ipocrita.... Ah, no ipocrita no!
E difatti io lo dico a tutto il mondo perchè sono stato assente in questi giorni.
Si, perchè se c'è una cosa che mi eccita al mondo, quella è vedere il sangue ricoprire le pareti. Voi non avete idea di cosa voglia dire vagare per le strade imbracciando una doppietta e spargere il sangue sulle strade e sulle mura gettando per terra le vittime ormai inerti.
Del resto... molti di voi sono giovani e non possono comprendere cosa sia veramente bello, attaccati solo alle loro realtà virtuali, ai loro giochi ultra sofisticati che girano sui pc ultrapotenti regalati dal papi.
Molti di voi, anzi la maggior parte di voi, non può comprendere cosa voglia dire giocare a Doom2!

Paura, eh?

venerdì 15 maggio 2009

Pulizie di Primavera

Sto finendo lo spazio. Conservare due litri di sangue per ogni vittima è faticoso: il frigo si riempie presto.
C'è chi lo beve, è vero, ma io non trovo così gradevole il suo sapore. Con la carne preferisco un buon vino rosso ed il sangue non si accosta bene neanche alle verdure o al pesce.
Io mi limito ad assaggiarne solo qualche goccia a lavoro appena finito. Questo mi fa pregustare la bontà delle carni del mio nuovo amico e mi aiuta a non dimenticare il sapore del sangue.
In effetti non ho idea del perchè io continui a collezionare litri di sangue. Quando iniziai questo lavoro pensavo che pian piano mi sarei abituato al suo sapore e poi continuai per inerzia, o forse perchè trovavo la cosa divertente. Ora come ora, mi rende solo più difficile il lavoro.
Potrei cominciare a scriverci lettere per la polizia, tanto per divertirmi un po'; oppure potrei metterlo in una vasca e farmici il bagno. Ma è troppo poco! E poi, a che pro?
Eppure... immergermi totalmente nel sangue delle mie vittime. L'idea mi attira. Credo che proverò!

giovedì 14 maggio 2009

Presentazioni

Ho compreso una cosa. Non posso dirvi nulla di me, perciò non aspettatevi che vi dica il mio nome o dove io abito o che lavoro faccia; tuttavia non voglio deludere gli amanti del macabro. Dopotutto sono gli unici che, forse, mi apprezzano per come sono.
Dunque, non vi dirò quasi nulla di me, ma potrò parlarvi del killer che sono, delle mie tecniche, delle mie vittime. In fondo sono tutte informazioni che la polizia ha già, anche se c'è qualche omicidio che non è stato collegato e quindi qualche annoiato impiegato dovrà poi modificare quel dossier senza nome che mi riguarda.
Ora che ci penso... magari alcuni di voi si stanno chiedendo come mai questo blog non venga oscurato o come faccia a non farmi rintracciare...
Beh, questa risposta non posso darvela, ma in ogni caso... questo è solo il blog scritto da un adolescente nel suo tempo libero, no?

martedì 12 maggio 2009

Carne

Carne.... La sto tagliando in questo momento.
Carne al sangue con contorno di rucola. Così rossa, così succulenta...
E' da essa che ha avuto inizio tutto. Si, da essa è partito tutto, 6 anni fa.
Ero appena tornato dal fare la spesa; stavo riponendo delle fette di carne dentro i sacchetti frigo per congelarle, quando da una di esse gocciolò del sangue.
Una singola, unica, splendida goccia.
Cadde sul ripiano della cucina e nel silenzio di casa mia riuscii ad udire perfettamente il suono che fece. Plic... Rimasi lì ad osservare quel contrasto tra bianco e rosso e in quel momento giunse al mio naso l'odore della carne... buono...
Divorai due fette di carne così com'erano, crude, scondite! Assaporai il vero sapore di quel vitello e allora mi chiesi "E la mia carne che sapore ha? Di cosa sa la carne umana?"

lunedì 11 maggio 2009

Inizio 2

Apro il frigo. E' pieno. Barattoli. Tutti pieni. Ma non c'è quello che cerco.
Ho chiuso il frigo e adesso mi sto muovendo in direzione delle scale. Più probabile che io trovi sopra cosa vado cercando.
Ho deciso di dirvi cosa sto facendo mentre lo faccio. Altrimenti credo vi perdereste dei passaggi fondamentali di tutto.
Ho salito le scale, adesso, e mi trovo nella mia cucina. La mia linda, profumata e luminosa cucina. Qui c'è sicuramente ciò che cerco.
Apro il frigo. E' semi vuoto, ma c'è cosa cerco. (rumore di qualcosa di duro che viene morsicato e poi masticato) Mi sono sempre piaciute le mele. Sono così succose.... ma forse il motivo per cui mi piacciono così tanto è che è per colpa di esse che l'uomo commette peccati.
E io sui peccati ci vivo!

Inizio

Prova, prova.... Bum bum (rumore di leggeri colpi dati al microfono)
Funziona! Bene, però.... da dove comincio?
Merda!