venerdì 27 agosto 2010

Fuggire da chi? Fuggire da cosa?

L'auto corre sulla provinciale. il piede preme l'accelleratore: 80, 90, 100... Nessun cadavere nel bagagliaio, nessuna paura di controlli. L'autoradio diffonde nell'abiacolo gli Uriah Heep, recepiti dal mio cervello appena annebbiato dalle birre della serata.
Sono le 2.15, la fine di una serata. Non voglio dormire, ho bisogno di vivere ancora, di esaurirmi, di durare fino all'alba, correndo in macchina: musica e alcool nelle vene. Sono solo, spensierato, senza meta e ho mezzo serbatoio.
Perchè sto rientrando? A quell'insegna svolterò a destra e sarò a casa; comincio a frenare e lentamente l'auto decelera fino a fermarsi. Sono fermo nel bel mezzo della provinciale. Davanti e dietro di me, stranamente, nessuno. Dalla radio un intera rock band continua a suonare.
"Fanculo il mondo". Frizione, accelleratore e si riparte.

giovedì 15 luglio 2010

Prima volta...

Porca puttana, rileggendo il titolo dell'ultimo intervento, sembra quasi un addio.
No, non è mai stata mia intenzione abbandonarvi, solo è capitato... Ho iniziato per gioco, senza troppe motivazioni, forse, e così sto continuando, quindi non sorprendetevi per queste pause. Io non vi assicuro nulla; nessuna garanzia, nessuna promessa. E se non vi piace, fottetevi, qui comando io!

Sono stato sulla spiaggia poco fa. Neanche quello era preventivato, semplicemente passavo di lì e nel silenzio tra un pezzo di Cocker e il succesivo ho sentito il rumore del mare fare da sottofondo a quello del motore, così ho girato la chiave e mi sono fermato a fare quattro passi sulla sabbia. Devo essere sincero: trovo che tutto ciò sia molto meglio di notte, quando è incontaminato, silente, quando posso osservare le stelle, piuttosto che nel pomeriggio quando è piano di chiassosi ragazzi intenti a palleggiare qua è là o a soddisfare come meglio possono i loro stimoli sessuali.
Il pomeriggio si perde di vista ciò che è il mare.
Così, mi sono svestito, ho appoggiato i vestiti ad una recinsione e mi sono fatto un bagno nudo, come Madre Natura mi ha fatto. Non che fosse la prima volta che lo facessi, ma ogni volta provo una certa soddisfazione nell'infrangere questi inutili e stupidi tabù imposti dalla moderna società...
Davvero, chi di voi non ha mai provato mi faccia questo favore: vada in spiaggia una notte, si denudi e si getti in acqua per poi lasciarsi trascinare un po' dalle correnti, osservando le stelle.
Fatemi sapere, poi, se non ne è valsa la pena.

lunedì 28 dicembre 2009

Ancora una...

Immagino non vi sarà facile immaginarvi un serial killer che odia le festività. Siamo mostri, no?
Ma il fatto è che io non odio la festività in sè! Ciò che fanno vedere nei film, nei libri: quelle idee di festività sembrano molto belle e piacevoli e rilassanti, ma sono proprio questo: solo idee!
Il Natale dal mio punto di vista? La festa del consumismo.
Regali, cenoni, fatica... ma a che pro? Si passa del tempo in famiglia, certo, ma posso ottenere lo stesso divertimento o anche di più in altri modi.
Cielo, tra di voi magari c'è chi fa la paternale a me, ma durante le feste provate davvero a capire cosa provate nei riguardi della festività! La maggior parte della gente si limita a chiacchierare del più e del meno ingozzandosi come solo gli umani riescono a fare. Ho visto perfino dei neonati mangiare in un solo pasto una quantità di cibo che di certo sarebbe stata la gioia di qualche adulto o mamma o bambino dell'Africa. E quel neonato faceva 4 pasti al giorno, tutti di quella portata!
E voi religiosi, voi che andate in chiesa o in qualsiasi altro luogo atto alla fede (dato che questo discorso può essere portato all'attenzione anche degli ebrei e dei musulmani e di tutti gli altri credenti); voi che assiduamente frequentate questi luoghi di culto: ma da quanto tempo non sentite davvero la fede dentro di voi?
Sapete, io ci sono andato, qualche settimana fa. Sono entrato in una anonima chiesa della mia città; una scelta a caso, e ho seguito una messa.
Il motivo per cui ci sono andato? Studio.
Studio di cosa? Studio di voi, miserabili! Come gli psicologi, i giudici, i giornalisti oseranno studiare me se mai verrò catturato, allora io studio voi.
Cosa ho scoperto nei miei studi? Oh, sedetevi e tenetevi bene, perchè la cosa non vi piacerà. Macchine, ecco cosa siete!
Gli uomini non sono altro che macchine! Cosa vi spinge ad andare in chiesa e ripetere tutte le preghiere in maniera meccanica? Potrai anche credere, esserne convinto, ma il motivo per cui vai è pura abitudine!
Ormai sai a memoria ogni preghiera, ogni parte della messa: non assapori più quelle parole, non inserisci più una pausa tra una frase ed un'altra, non cerchi di scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Solo, come una macchina, ripeti e attendi la fine...
Io sono un mostro? Chi mi giudica? Voi?
Spiacente, le macchine non hanno il diritto di giudicare!

lunedì 16 novembre 2009

Ciak, si gira!

Avete mai osservato i camerieri? No, non osservato immaginandovi come starebbe bene quella biondina nuda nel vostro letto, porci!
Intendo osservato minuziosamente; studiato.
I camerieri: stanno ore ed ore a servire ai tavoli senza riposo, senza concedersi un attimo di tregua portanol'arrosto al tavolo 2, la pizza al 4, il conto al 6.
Poi riportano indietro l'arrosto dal 2: troppo cotto!
"Ehi, la mozzarella avevo detto di bufala!" vi urla dietro quello del 4 mentre il tipo del 9 vi tocca il culo e gli occhi dei liceali al 7 si fissano si vostri seni.
Sapete cosa distingue i buoni camerieri dai cattivi?
Il sorriso.
Faticano, sudano, sopportano e contemporaneamente hanno anche una vita a cui pensare, sapete? No, perchè talvolta si può pensare che gli altri non l'abbiano, non pensino, non esistano, siano solo frutto del nostro Io.
Beh, io vivo; io penso; io esisto! E voi? No, perchè se voi lo fate, allora state certi che lo fanno anche loro.
Eppure, nonostante tutto ciò, tu alzi la mano e chiami "Signorina?" e la cameriera si rivolge a te subito sorridendo. L'espressione di stanchezza e tristezza subito scompare. Ma fate la vostra richiesta e poi continuate a guardarla: non appena volge lo sguardo quella espressione afflitta torna già.
E' una brava cameriera: finge!
Anni fa vivevo in un condominio. Nell'appartamento accanto al mio vivea questa giovane ragazza spagnola. Lavorava come cameriera per pagarsi gli studi. La vedevo raramente: orari diversi.
Una notte rincasai alle due e la trovai nel pianerottolo intenta a fumarsi una sigaretta; gli occhi arrossati dal pianto, le guance scavate dalle lacrime.
"Ciao" le dissi.
Leì abbozzo un sorriso. Ormai le doveva venire naturale, spontaneo, come ad un automa "-ao"
La superai e giunsi fino alla mia porta, inserii la chiave nella toppa. Poi mi voltai a guardarla.
"Scusa, ma.... c'è qualcosa che posso fare?"
Per qualche attimo ci fu silenzio e immobilità. Sorrise nuovamente, poi, d'improvviso, mi si gettò addosso e cominciò a piangermi sulla spalla: un pianto lungo, ininterrotto, profondo e doloroso.
Qualche minuto dopo stavamo facendo l'amore nel suo letto e credo non lo dimenticherò mai. Quei sapori, gli odori, le sensazioni, i gemiti, le luci; tutto vive ancora in me come fosse ora.
Ma soprattutto vive ancora in me quel lungo sorriso che mi rivolse poco prima di addormentarsi: il primo sincero da chissà quanto tempo.
La mattina dopo mi risvegliai solo. Al suo posto, un biglietto:
"Sono andata a lezione. Grazie per stanotte e scusa."
Tania"
Tania... Dunque quello era il suo nome. Mi sovvenne solo allora che non ne avevo idea e che probabilmente lei non aveva idea del mio.
Quel pomeriggio traslocai e non la vidi mai più.
Da allora lascio sempre la mancia ai buoni camerieri.
Ho il cancro: sorrido!
Mi ha mollato: sorrido!
E' morto: sorrido!
Dategli la mancia, stronzi!

domenica 1 novembre 2009

Tu chiamale, se vuoi....

Capitato per caso a passeggiare in periferia nella serata.
Strana sensazione. Ciò che vedevo era in parte apocalittico: supermercati vuoti, strade e marciapiedi deserti, parcheggi senza auto, silenzio, alti edifici di fronte a me.
La periferia, quel magico mondo in cui piccole casette con giardino vivono di fianco a grandi gallerie e grattacieli, primi coloni di quello che presto sarà un nuovo centro di vita. Ipermercati, indicazioni per le autostrade, le fermate degli autobus e una piccola casetta di mattoni rossi.
Da quanto tempo sarà lì? Chissà, forse da una settantina d'anni. Magari il proprietario l'ha costruita con le sue stesse mani.
Le strade illuminate dalle luci giallastre si riflettono sulle macchina sparute e sull'asfalto. Per quanto innaturale, il paesaggio mi piace, mi lascia un qualcosa di sublime. Una sensazione di trasformazione, di novità che sempre ricerchiamo nella vita per non cadere nella noia.
Riguardo la casetta di mattoni rossi, le sue imposte di legno chiuse sulle finestre. Dentro è buio.
Si, l'ambiente è piacevole: speriamo rimanga così.
Poi sono tornato sulla mia strada, superando le ruspe di un cantiere.... Speriamo rimanga così...

mercoledì 21 ottobre 2009

Sensazioni

Ultimamente sono stato abbastanza depresso... Poca voglia di alzarmi al mattino, poca voglia di vivere durante il giorno.
Stavo mettendomi ad organizzare il mio prossimo omicidio, quando oggi, improvvisamente, sembro aver ritrovato la pace.
Mi ero dimenticato di quanto fosse bello l'Inverno.
Pomeriggio rumoroso, io desideroso di pace e silenzio. Sono uscito all'aria aperta, lasciando che il freddo vento sferzasse sul mio volto, senza far nulla per evitarlo. Ho osservato le nubi grigie rotolarsi su stesse al di sopra dei tetti delle case del centro e ho goduto del fischio del vento tra i vicoli...
Speriamo che duri

domenica 4 ottobre 2009

Tonight is THE NIGHT!

"Tonight is THE NIGHT!"
No, no, non cominciate a chiamare i vostri cari dicendo di rincasare subito. Non è quella notte, non per me. Forse per altri...
Con questa frase iniziano le prime due stagioni di Dexter. Con questa frase voglio iniziare una antologia dei serial killer.
Il dizionario De Mauro recita:
"Serial Killer: pluriomicida che agisce sempre con le stesse modalità, compiendo crimini spinto da pulsioni patologiche"
Beh, potrei quasi sentirmi offeso. Per un serial killer, essere se stesso è molto di più.
E' cercare originalità, provare piacere, soddisfare un bisogno...
Che vuol dire che agisce sempre con le stesse modalità? Forse Erzsebet Bathory uccideva tutte le vittime nello stesso modo? Forse destinava allo stesso luogo tutti i corpi una volta finito il lavoro?
E poi "compiendo crimini spinto da pulsioni patologiche" oh, no, questa proprio non posso sentirla... Pulsioni patologiche? Mi rendo conto che potrei sconvolgere qualcuno, ma vi rendete conto che chiamate pulsioni patologiche quella che per altri è arte?
Ok, calma... Facciamo così: ve lo spiego io cosa è un killer seriale.
Iniziamo col dire che non c'è, evidentemente, una setta degli assassini come sempre si trova nei giochi di ruolo. Nessun meeting, nessuna grigliata estiva, nessun falò sulla spiaggia. Noi non ci conosciamo.
In secondo luogo, ogni serial killer è spinto da diversi motivi. C'è chi lo fa semplicemente perchè in determinati momenti soccombe alla follia ed è quindi particolarmente violento ed indisciplinato con le sue vittime; ci sono coloro che sentono di avere una missione divina; coloro a cui piace uccidere per l'ebbrezza dell'inseguimento, del sangue, di potenza o anche per correre il rischio. Potrei citare molti altri gruppi, ma mi limiterò ad inserire quello a cui appartengo io: quelli che uccidono sistematicamente senza un perchè.
Ogni tanto me lo chiedo. Se qualcuno dovesse mai chiedermi conto di tutti i miei assassini cosa potrei rispondere? "Mi piace la carne umana"?
Io non so perchè uccido, sento solo il richiamo, sento di doverlo fare. Non nego che mi piace sentire gli ultimi batti di un cuore che si sta fermando, il sangue scivolare sulla pelle... Tuttavia non godo nel provare dolore negli altri, ma anzi mi assicuro che la vittima sia ancora addormentata. Non lo faccio per desiderio di onnipotenza nè per appagare un istinto animale, poichè altrimenti non sarei così metodico nel mio lavoro. Semplicemente lo faccio!
Inoltre, non credo che si possa provare un vero piacere nell'uccidere qualcuno. O, per farlo, devi mantenerlo a lungo in vita. Vedete, uccidere è questione di attimi: il piacere passa subito, a meno che non si voglia torturare la vittima a lungo.
Un attimo prima sta bene; un attimo dopo la sua carotide è tagliata; pochi istanti ancora ed il cuore si ferma...

"Dall'inferno.
Mr Lusk,
Signore
vi mando metà del rene che ho preso da una donna l'ho conservato per voi l'altro pezzo l'ho fritto e l'ho mangiato era molto buono. Potrei mandarvi il coltello insanguinato con cui l'ho tolto se solo aspettate ancora un po'
firmato
Prendetemi se ci riuscite Signor Lusk "