domenica 4 ottobre 2009

Tonight is THE NIGHT!

"Tonight is THE NIGHT!"
No, no, non cominciate a chiamare i vostri cari dicendo di rincasare subito. Non è quella notte, non per me. Forse per altri...
Con questa frase iniziano le prime due stagioni di Dexter. Con questa frase voglio iniziare una antologia dei serial killer.
Il dizionario De Mauro recita:
"Serial Killer: pluriomicida che agisce sempre con le stesse modalità, compiendo crimini spinto da pulsioni patologiche"
Beh, potrei quasi sentirmi offeso. Per un serial killer, essere se stesso è molto di più.
E' cercare originalità, provare piacere, soddisfare un bisogno...
Che vuol dire che agisce sempre con le stesse modalità? Forse Erzsebet Bathory uccideva tutte le vittime nello stesso modo? Forse destinava allo stesso luogo tutti i corpi una volta finito il lavoro?
E poi "compiendo crimini spinto da pulsioni patologiche" oh, no, questa proprio non posso sentirla... Pulsioni patologiche? Mi rendo conto che potrei sconvolgere qualcuno, ma vi rendete conto che chiamate pulsioni patologiche quella che per altri è arte?
Ok, calma... Facciamo così: ve lo spiego io cosa è un killer seriale.
Iniziamo col dire che non c'è, evidentemente, una setta degli assassini come sempre si trova nei giochi di ruolo. Nessun meeting, nessuna grigliata estiva, nessun falò sulla spiaggia. Noi non ci conosciamo.
In secondo luogo, ogni serial killer è spinto da diversi motivi. C'è chi lo fa semplicemente perchè in determinati momenti soccombe alla follia ed è quindi particolarmente violento ed indisciplinato con le sue vittime; ci sono coloro che sentono di avere una missione divina; coloro a cui piace uccidere per l'ebbrezza dell'inseguimento, del sangue, di potenza o anche per correre il rischio. Potrei citare molti altri gruppi, ma mi limiterò ad inserire quello a cui appartengo io: quelli che uccidono sistematicamente senza un perchè.
Ogni tanto me lo chiedo. Se qualcuno dovesse mai chiedermi conto di tutti i miei assassini cosa potrei rispondere? "Mi piace la carne umana"?
Io non so perchè uccido, sento solo il richiamo, sento di doverlo fare. Non nego che mi piace sentire gli ultimi batti di un cuore che si sta fermando, il sangue scivolare sulla pelle... Tuttavia non godo nel provare dolore negli altri, ma anzi mi assicuro che la vittima sia ancora addormentata. Non lo faccio per desiderio di onnipotenza nè per appagare un istinto animale, poichè altrimenti non sarei così metodico nel mio lavoro. Semplicemente lo faccio!
Inoltre, non credo che si possa provare un vero piacere nell'uccidere qualcuno. O, per farlo, devi mantenerlo a lungo in vita. Vedete, uccidere è questione di attimi: il piacere passa subito, a meno che non si voglia torturare la vittima a lungo.
Un attimo prima sta bene; un attimo dopo la sua carotide è tagliata; pochi istanti ancora ed il cuore si ferma...

"Dall'inferno.
Mr Lusk,
Signore
vi mando metà del rene che ho preso da una donna l'ho conservato per voi l'altro pezzo l'ho fritto e l'ho mangiato era molto buono. Potrei mandarvi il coltello insanguinato con cui l'ho tolto se solo aspettate ancora un po'
firmato
Prendetemi se ci riuscite Signor Lusk "

1 commento:

  1. Perchè?
    Se anche dicessi che ti piace la carne umana che problema ci sarebbe?
    In fondo quasi tutti mangiano carne...
    Certo non umana, ma è uccidere anche quello.
    Se pensi che negli animali vengono uccisi anche i cuccioli...
    Tzè...
    (Piuttosto, credo sia un peccato che non esistano le grigliate tra serial-killer. Ce li vedi? Uno che griglia hamburgers di carne umana con un grembiule con la scritta "baciate il cuoco"! "Cosa cucini Charles?" "Hamburger di maschio bianco dell'settantasei. Vuoi favorire?")
    Hah!
    XD
    Lo so...
    La mia fantasia spesso raggiunge limiti che dovrebbero restare invalicabili.
    XDDD
    Ciao!

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