lunedì 16 novembre 2009

Ciak, si gira!

Avete mai osservato i camerieri? No, non osservato immaginandovi come starebbe bene quella biondina nuda nel vostro letto, porci!
Intendo osservato minuziosamente; studiato.
I camerieri: stanno ore ed ore a servire ai tavoli senza riposo, senza concedersi un attimo di tregua portanol'arrosto al tavolo 2, la pizza al 4, il conto al 6.
Poi riportano indietro l'arrosto dal 2: troppo cotto!
"Ehi, la mozzarella avevo detto di bufala!" vi urla dietro quello del 4 mentre il tipo del 9 vi tocca il culo e gli occhi dei liceali al 7 si fissano si vostri seni.
Sapete cosa distingue i buoni camerieri dai cattivi?
Il sorriso.
Faticano, sudano, sopportano e contemporaneamente hanno anche una vita a cui pensare, sapete? No, perchè talvolta si può pensare che gli altri non l'abbiano, non pensino, non esistano, siano solo frutto del nostro Io.
Beh, io vivo; io penso; io esisto! E voi? No, perchè se voi lo fate, allora state certi che lo fanno anche loro.
Eppure, nonostante tutto ciò, tu alzi la mano e chiami "Signorina?" e la cameriera si rivolge a te subito sorridendo. L'espressione di stanchezza e tristezza subito scompare. Ma fate la vostra richiesta e poi continuate a guardarla: non appena volge lo sguardo quella espressione afflitta torna già.
E' una brava cameriera: finge!
Anni fa vivevo in un condominio. Nell'appartamento accanto al mio vivea questa giovane ragazza spagnola. Lavorava come cameriera per pagarsi gli studi. La vedevo raramente: orari diversi.
Una notte rincasai alle due e la trovai nel pianerottolo intenta a fumarsi una sigaretta; gli occhi arrossati dal pianto, le guance scavate dalle lacrime.
"Ciao" le dissi.
Leì abbozzo un sorriso. Ormai le doveva venire naturale, spontaneo, come ad un automa "-ao"
La superai e giunsi fino alla mia porta, inserii la chiave nella toppa. Poi mi voltai a guardarla.
"Scusa, ma.... c'è qualcosa che posso fare?"
Per qualche attimo ci fu silenzio e immobilità. Sorrise nuovamente, poi, d'improvviso, mi si gettò addosso e cominciò a piangermi sulla spalla: un pianto lungo, ininterrotto, profondo e doloroso.
Qualche minuto dopo stavamo facendo l'amore nel suo letto e credo non lo dimenticherò mai. Quei sapori, gli odori, le sensazioni, i gemiti, le luci; tutto vive ancora in me come fosse ora.
Ma soprattutto vive ancora in me quel lungo sorriso che mi rivolse poco prima di addormentarsi: il primo sincero da chissà quanto tempo.
La mattina dopo mi risvegliai solo. Al suo posto, un biglietto:
"Sono andata a lezione. Grazie per stanotte e scusa."
Tania"
Tania... Dunque quello era il suo nome. Mi sovvenne solo allora che non ne avevo idea e che probabilmente lei non aveva idea del mio.
Quel pomeriggio traslocai e non la vidi mai più.
Da allora lascio sempre la mancia ai buoni camerieri.
Ho il cancro: sorrido!
Mi ha mollato: sorrido!
E' morto: sorrido!
Dategli la mancia, stronzi!

6 commenti:

  1. Certo si fanno un mazzo quadro, poveri cristi...
    (Dunque alla fine, non si è mai scoperto perchè piangeva...)

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  2. Magari si era solo rotta di sorridere...
    XD
    Ciao!

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  3. Mi è stato consigliato da Laura di passare da queste parti e che mi trovo?Un collega amante del sangue:))Complimenti Manoet!adesso ti metto in lista blog così ti leggerò sempre;)

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  4. amante solo in senso figurato, vitone.
    non ho idea di quali siano i tuoi gusti a riguardo, ma come ho scritto un po' di tempo fa, io mi limito ad atti di cannibalismo. Il sapore del sangue non mi piace granchè

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