martedì 16 giugno 2009

Dolore

Lasciate che vi dica una cosa.
A noi piace il dolore. Sì, a noi piace soffrire, anzi no, no, no. Noi GODIAMO nel soffrire. Sì, perchè soffrire ci rende forti, ci rende speciali, ci rende eroi!
Un uomo che non soffre è come se non ha mai vissuto, mentre gli altri mostrano con orgoglio le proprie cicatrici e si sfidano per vedere chi ne ha di più.
Molti di voi penseranno che questi pensieri provengano dalla mia mente malata, dalla mente di uno psicopatico omicida.
Lo ammetto. Spesso mi rigiro nel letto cercando di addormentarmi, ma il sonno non viene e la mia mente vaga lontano. Pensa a qualche bella ragazza che mi farei, pensa ad amici lontani o morti, pensa a quanto è triste il mondo, pensa al fatto che sia un bene fare a pezzi le proprie vittime, altrimenti avrei gli incubi e vedrei sempre qualcuno nascosto tra le ombre della stanza. E poi... pensa al dolore.
Sì, io sono certamente malato secondo i vostri canoni, ma non credo che i miei pensieri a riguardo siano una prerogativa di menti "malate" o anormali.
Un auto ci investe e scappa via. Doppia frattura alla tibia, un mese col gesso in cui potremo lamentarci di quel bastardo.
Una malattia lunga e dolorosa e potremo dire a tutti che nessuno può capire quanto soffriamo oppure ci lamenteremo di altri, esclamando "Anch'io soffro, ma non lo dò a vedere!" (quanta ipocrisia in questa frase)!
Siamo in giro con gli amici quando un gruppo ci blocca. Magari sono ubriachi, ma sono tanti e grossi. E noi soffriamo, soffriamo dalle nostre ferite sanguinanti e ci rialziamo sempre. Incassiamo ogni colpo con orgoglio e poi ci rimettiamo in piedi. Magari poi muoriamo. Ma siamo eroi!
Ma ciò che trovo ancor più buffo di tutto ciò, amici miei, è che tutto ciò non accade mai. Va sempre a finire che ci lamentiamo e vantiamo di dolori davvero deboli e molti scappano quando capita una occasione per provare vero dolore.
Eppure la nostra mente immagina tutto ciò. O almeno la mia.
Sono forse malato?

"Non sai che ognuno di noi ha la pretesa di soffrire molto più degli altri?" (H. De Balzac)

2 commenti:

  1. No, credo sia tutto vero...
    Che blog strano il tuo...Mi piace!
    Ciao!

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  2. Parlavo di un amico. Appunto del dolore. Di come lo si vive, della gente che finge di averlo vissuto e di chi ti dice prima come reagirebbe se ... Ma nessuno vuole trovarsi in mezzo a queste situazioni, nessuno vuole veramente soffrire.
    Poi mi trovo in una serata dal cavolo, col la tensione alle stelle. Senza possibilità di sfogo, dentro urla e strilla tutto il mio essere. Nel mio amico stessa cosa.
    Prend un coltello si riga il braccio. Immagine iniziale non positiva. Poi i suoi muscoli si allentano. La testa ha smesso di pensare, i suoi occhi sono riversi dentro al suo sangue.
    Lo porta alla bocca, se ne ciba e rilassa il suo essere. Sorride, si tranquillizza.
    Imbarazzato ride. "Ne vuoi un pò?" e mi tende il braccio.
    Sorrido anche io e rispondo. "No. Passami il coltello".

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